Autore: Claudio Gregorat
Scritti di Claudio Gregorat

La Chiesa sposa la rete

La “Sponsa Christi” volta pagina e si unisce alla operazioni del “non Christi sed Diaboli”.

Nell’inserto “sette” del Corriere della Sera del 3 agosto 12, è stato pubblicato uno stupefa-
cente articolo di Roberto Cotroneo, che descrive la posizione attuale della Chiesa, ten-
dente ad accogliere e giustificare qualsiasi teoria o dottrina scientifica, per dimostrare di essere sempre “à la page”. Come ad esempio la formazione del sistema solare per via di una deflagrazione cosmica: , il “big-bang”, contraddetto in modo totale dalla Genesi e la formazione del mondo in “giornate” che durano eoni di tempo. Accaduto senza motivo e scopo e, soprattutto, con l’esclusione totale di una divinità.
Così oggi si muove la chiesa, fra pratiche dal vuoto assoluto, tenute invita per rispettare la tradizione; e l’accettazione delle moderne teorie ed ipotesi, benché non ancora dimostra te e dimostrabili. E oggi si trova dinanzi al grande enigma della WWW – rete elettronica universale, che congloba tutta la vita sulla Terra: questo mostro che nelle sue enormi fauci spalancate ha inghiottito tutta l’umanità.
Ecco alcuni punti:
— l’essere dentro la rete ha un rapporto stretto con il divino e la teologia
— dobbiamo partire dall’inizio del Vangelo di Giovanni: “En arché en o Logos”, ovvero:
“In principio era la Parola”. In latino diventa: “In principio erat Verbum”. La “Parola” diventa “Verbo”. “Logos” è parola ma anche volontà e comprensione. Il latino si limita al Verbo
cioè all’azione creatrice, al divenire
— Web e Teologia hanno molto in comune. Il Logos è nella rete. Nel “social network”, la parola presiede alla conoscenza; è un continuo domandare alla rete e ottenere risposte
Mette insieme comunità che condividono idee, stili di vita, opinioni.
— esiste una “Teologia del Web” al punto che Antonio Spadaro – direttore di “Civiltà Cattolica” crea un blog che si intitola proprio “Cyberteologia”, dove le domande ed il dibattito sono tutte attorno al discorso su “Dio dentro la rete”.
— la Chiesa e <in primis> papa Benedetto XVI° ha compreso che i “social network” e il
“Web”, sono un “territorio teologico”, uno dei “luoghi divini per eccellenza”, perché sono
“i luoghi della parola”.

Tutto questo denuncia una superficialità ed una mancanza di preparazione adeguata, persino della Sacre Scritture. Ad ex: il capitolo 12/ 7-10 dell’Apocalisse, che è il centro di
tutte le enormi difficoltà e cambiamenti verficatisi dalla metà del XVIII° secolo ad oggi,
e la cui ignoranza conduce ad osservazioni e giudizi errati, come appunto questo articolo sul WWW:

Innanzitutto si parla di una teologia che non si nutre della Logica filosofica. Lo dimostra la confusione fra “parola” e “scritto”. L a”Parola-Verbo” è stata quella creatrice primordiale.
E quello che leggiamo è solo uno scritto: e la scrittura è un “uccidere la parola”.
In più, fra la Parola e lo Scritto vi è il Pensiero. Lo dimostra ognuno di noi all’inizio della vita: prima PARLA, poi PENSA, e poi ancora SCRIVE. La scrittura –cioè il tracciare certi segni – è un’attività “diabolica”, come tanti popoli primitivi hanno dimostrato. Ogni essere Diabolico ha il “suo” segno scritto, il suo “simbolo grafico”. Ogni “fonema” si può tradurre in un segno corrispondente alla lingua parlata, ed è sempre stato considerato diabolico.
In Euritmia c’è un esercizio molto significativo:
“Io Penso la Parola – Io Parlo – Io ho Parlato”
Penso la Parola, quindi in uno stato del tutto spirituale=Parola inespressa; poi Parola=Azio-
ne Verbale; poi Parola=Azione passata. Passato – Presente – Futuro. MAI e poi MAI scritta.
Quindi il “Logos-Verbo-Parola” in primis “Azione creatrice”; in secundo “pensiero”; poi ancora “segno grafico” manoscritto: poi ancora segno stampato da una macchina; e per ultimo un segno informatico di natura elettronica.

E “questo” sarebbe il “Dio entro la rete”, il “territorio teologico”, “luogo divino per eccellenza” ? ? ?

Con questa occasione si può introdurre la nuova ultimissima pratica liturgica: cioè il far “suonare le campane a morto di tutte le chiese, in ricordo della morte di Gesù sulla croce”., ogni venerdi alle ore 15……e nessuna campana suona la domenica all’alta !
Veramente sbalorditiva !….ma allora, questa religione cattolica, che ignora la

RESURREZIONE

è una religione della Morte, della Colpa, del Peccato. Che contraddice e nega il monito di S:Paolo:
“Se il Cristo non è RISORTO,….vana è la vostra fede”

SI, vana, inutile e dannosa per milioni di anime credenti, che vengono “trattenute” in false immagini e credenze.

Che futuro potrà mai avere questa chiesa?