Arte e Arteterapia

Dimitri – un clown antroposofo

CHI E’ DIMITRI? «Guardatelo, dico io, questo sì che è un vero clown. Ma cos’è poi un vero clown? Non saprei, ma guardate lui: già sa fare di tutto e di più, e quando gli riesce qualcosa di nuovo, di incredibile, non sta nella pelle. Guardarlo è bello come osservare un bambino che scoprendo le insidie del mondo riesce, come per miracolo, a non inciampare. Sono rimasto teso durante tutto lo spettacolo, ma poi qualcuno ha iniziato a ridere, una risata fragorosa, come fosse solo, non come si ride per una battuta, ma una risata di gioia, come quella di un bambino; la persona che rideva ero io, ed il clown si chiamava Dimitri.» (Max Frisch) Un’intervista a Dimitri Il clown è una figura integra, dai sentimenti puri, che di proposito torna all’infanzia e si serve di quel talento comico insito in ogni clown. Fondamentalmente il clown può permettersi tutto a condizione che le sue azioni siano clownesche. Siamo in molti ad avere provato a dipingere; io naturalmente sono stato influenzato da mio padre che era pittore e scultore. Ho inoltre completato un apprendistato di vasaio e seguito corsi di disegno. Oggi mi risulta più facile trasportare un’idea sulla carta perché non mi preoccupo per niente dello stile e della tecnica. Non mi interessa che il risultato sia bello o piaccia. Per me il disegno è un’attività fine a se stessa che mi permette di concretizzare idee che non riuscirei mai a realizzare sul palco. Il disegno apre le porte della mia immaginazione ad innumerevoli possibilità: come per magia sulla carta appaiono clown che sanno volare, e io mi rifugio in un mondo fantastico senza palchi né maneggi. Ciò mi regala una sensazione di benessere e mi permette di rilassarmi. È vero che sono molto egocentrico e nei miei disegni torno immancabilmente a riproporre immagini del mondo dei clown. Il clown è un eterno cercatore. Rincorre la felicità, la gioia, l’ingenuità – una figura che, se la verità fosse un fiore, assomiglierebbe molto a quella del cercatore di erbe. Il clown è un eterno buffone che a modo suo desidera far ridere la gente, intrattenerla e regalarle una parte di sé. La Famiglia Dimitri Fu il primo Clown a portare il teatro nel circo e il circo nel teatro. Con «La famiglia Dimitri» Dimitri mette in scena un sogno di saltimbanchi. Sul palco, al suo fianco, i suoi tre figli: Masha, che danza sul filo, Nina, commediante e cantante magnifica, David, un funambulo ricco di ispirazione. E il suo genero Kai Leclerc. L’uomo con le suole al vento che cammina sul plafone e si prende per Caruso. Quale dirigente d’orchestra inevitabilmente clownesco, Dimitri è al settimo cielo. Noi insieme a lui, nel vederlo fare ciò che vuole, come vuole, quando vuole. Una scelta unanimemente condivisa. Un’ispirazione poetica e musicale che va verso la luce. Con «La famiglia Dimitri», in una messa in scena burlesca di Masha Dimitri, il Clown Dimitri gira, quale geniale attrezzista, una nuova versione de «La Strada». È delizioso, fantastico. Un amore di spettacolo e uno spettacolo d’amore. (Patrick Ferla – autore e giornalista) Biografia Dimitri è considerato uno dei clown più brillanti; con la sua delicatezza ed il suo gran cuore riesce infatti non solo a fare ridere il suo pubblico, ma anche a commuoverlo profondamente. E’ nato ad Ascona, suo padre era scultore e pittore, mentre la madre ha creato dei plastici di stoffa di grande poesia. A sette anni decide di diventare clown. A Berna fa l’apprendistato di vasaio e in questo periodo prende anche lezioni di recitazione, musica, balletto e acrobazia. A Parigi frequenta la scuola per mimi di Etienne Decroux e diventa membro della compagnia di Marcel Marceau. Sempre a Parigi indossa i panni di Augusto presso il Circo Medrano dove lavora con il clown bianco Maïss. Nel 1959 si esibisce per la prima volta da solista, ad Ascona. Seguono tournée in tutto il mondo e anche con il Circo Knie. Nel 1971, con l’aiuto di sua moglie Gunda, fonda il Teatro Dimitri con sede a Verscio, in Svizzera, nel 1975 la Scuola Teatro Dimitri e nel 1978 la Compagnia Teatro Dimitri per la quale crea e mette in scena pezzi sempre nuovi. Nel 2000 viene aggiunto il Museo Comico, allestito da Harald Szeemann. IN SCENA ALLA SCUOLA RUDOLF STEINER DI MILANO con "IL CAPOSTAZIONE E LA BALLERINA" Domenica 25 marzo 2012 a Milano, alle ore 15.30 E’ consigliata la prenotazione per limitazione di posti, per biglietti e info: Scuola Rudolf Steiner Cooperativa Sociale a r.l. ONLUS Tel.: 02 36538510/5 mail: info@scuolasteinermilano.it Camilla Scotti Ufficio stampa e RP: Margarida Tavares 339/2320062 e Carla Carera